
Catalogo Places 2019
Abbiamo progettato il catalogo Places 2019 di Imperial Line nell’ambito di un restyling totale della comunicazione dell’azienda: infatti questo è il primo catalogo realizzato durante la collaborazione con Imperial Line.
Essendo il concetto di “spazio” l’idea alla base del nuovo progetto di comunicazione, in Places 2019 abbiamo concepito l’ambiente come mezzo per valorizzare il prodotto; abbiamo infatti progettato uno spazio espositivo ampio, un’architettura fatta di mattoni sbiancati e dall’aspetto vissuto, dove all’interno predomina il minimalismo del cemento.
Uno spazio pensato soprattutto come set fotografico per esaltare ancora di più i prodotti; il design di Imperial Line si caratterizza in particolare per la capacità di interpretare in chiave contemporanea la ricerca di equilibrio fra design e funzionalità. Dal punto di vista fotografico abbiamo scelto prospettive forti per estremizzare il rapporto tra prodotto e architettura: lo spazio interviene nel processo di presentazione e determina quindi la funzione del prodotto stesso.
Il nuovo linguaggio progettato trova nel catalogo Places 19 di Imperial Line la sua massima espressione già nella copertina: sfogliandolo infatti si può cogliere l’essenza della carta usata, una Gmund Heidi colore nero in pasta con uno spessore molto elevato (530 g/m2) e dall’effetto marmoreo.
Per quanto riguarda i contenuti testuali sono ridotti al minimo: il logo dell’azienda, il nome del catalogo e l’anno di pubblicazione. A proposito del titolo, è stato inserito il segno distintivo della sottolineatura parziale che ricorre anche negli altri elaborati progettati per l’azienda.
Cliente
Imperial Line
Anno
2019
Attività
Direzione Artistica
Concept
Grucciadesign.
Render
Nerokubo

“In Places 2019 abbiamo concepito l’ambiente come mezzo per valorizzare il prodotto”




“Uno spazio pensato soprattutto come set fotografico per esaltare ancora di più i prodotti.”




“Dal punto di vista fotografico abbiamo scelto prospettive forti per estremizzare il rapporto tra prodotto e architettura”



